Oltre le vette si apre con lo spettacolo ANIMA,che racconta la storia dell’abete bianco più grande d’Europa

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Venerdì 4 ottobre, ore 21, al teatro Dino Buzzati, con Marco Albino Ferrari e il quartetto d’archi

Nella serata inaugurale di Oltre le Vette, venerdì 4 ottobre alle ore 21, il Teatro Dino Buzzati di Belluno farà da cornice allo spettacolo “ANIMA” in cui la musica di Giovanni Bonato si unisce ai testi evocativi di Marco Albino Ferrari, sotto la direzione musicale di Giovanni Costantini e la regia di Andrea Brunello. Al centro della rappresentazione, la storia dell’Avez del Prinzep, il maestoso abete bianco abbattuto nel 2017 da un forte vento, simile a quelli portati poi dalla tempesta Vaia.

L’Avez del Prinzep era l’abete bianco più alto e longevo d’Europa. Dall’alto dei suoi 52 metri di altezza, raggiunti in circa 250 anni di vita, svettava nei boschi degli Altipiani Cimbri di Lavarone, in Trentino. Fu reso celebre grazie anche alle parole di Mario Rigoni Stern, che nel suo Arboreto salvatico, scrisse: “il bellissimo Avez del prinzep (Abete del principe) in quel di Lavarone, alla cui ombra amava sostare Sigmund Freud e che certamente è stato ammirato anche da Robert Musil”.

La storia di questo gigante verde risuonerà sul palco grazie agli strumenti – due violini, una viola e un violoncello – creati dalle mani esperte dal liutaio Gianmaria Stelzer, realizzati proprio con l’anima dell’Avez del Prinzep. In scena ci saranno Stefano Rossi, al corno delle Alpi e Tiziano Gonella alle percussioni, oltre al quartetto d’archi ANIMA formato da Elisa Cecchini, violino I; Marianna Vidale, violino II; Leila Cattani, viola; Carolina Talamo, violoncello. A fare da narratore di questa storia potente ed evocativa, Marco Albino Ferrari. 

Diverso dai soliti canoni del teatro di narrazione musicato, lo spettacolo ANIMA arriva a Belluno esplorando nuovi linguaggi in una coinvolgente collaborazione tra musiciste e musicisti, narratore e pubblico che, come spiegano gli ideatori “non deve e non può essere passivo perché le vicende dell’Avez del Prinzep toccano tutti noi ancora oggi”. Questo albero secolare assume un significato simbolico, invitando a riflettere sul rapporto tra l’umanità e l’ambiente naturale in un’epoca, la nostra, segnata dai cambiamenti climatici.

“La morte di questo patriarca arboreo aveva gettato in una specie di lutto collettivo gli abitanti del luogo ma alla fine, dal suo legno, sono nati dei violini. Anzi, un intero quartetto d’archi, che farà rivivere l’antico albero ancora per i secoli a venire”, spiega Marco Albino Ferrari. Una storia di rigenerazione, che viaggia e si racconta attraverso la musica. La prima dello spettacolo si è svolta esattamente tre mesi fa, il 4 luglio scorso, al Muse – Museo delle Scienze di Trento, co-promotore e consulente scientifico del progetto. 

L’evento inserito nel programma di Oltre le vette è realizzato in collaborazione con la Fondazione Dolomiti UNESCO.

Ingresso libero

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