Comunicato: Lo scrittore Francesco Vidotto per la rassegna Oltre le vette

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Figura molto particolare quella dello scrittore Francesco Vidotto, ospite di Oltre le vette martedì 10 ottobre, alle 18, nella sala “Bianchi” di viale Fantuzzi.

Nato a Treviso 41 anni fa, oggi vive a Pieve di Cadore, in una casa lasciatagli dai nonni. Dopo la laurea in economia e commercio a Venezia, lavora come revisore contabile e come direttore generale di stabilimento per un’impresa cartaria. Ma, soprattutto, scrive. Storie.

Il selvaggio, Signore delle Cime, Zoe, Siro, Oceano, con i quali ha vinto numerosi premi letterari, anche di importanza nazionale. L’ultimo titolo, Meraviglia, è uscito poche settimane fa per l’editore Mondadori.

Ma che scrittore è Francesco Vidotto? In fondo è uno che, prima di divertirsi a raccontarle, le storie ama ascoltarle, ne va in cerca, le intuisce anche dove a qualcuno possono sfuggire. La lettura dei suoi libri lascia sorpresi per l’intensità delle vicende descritte, e senza ricorrere ad “effetti speciali”, a invenzioni improbabili, ma semplicemente partendo – e tornando – alla realtà.

Personaggi come Fabro, Siro, Oceano restano davvero indimenticabili nella loro forza, nella profondità di una vita che, senza un narrato e attento e sensibile che ce la racconti, avremmo senz’altro ignorato, come accade tante volte. E invece scopriamo i limiti feroci della povertà in montagna, della tenacia e della voglia di riscatto, della capacità di reagire alla sfortuna che si presenta e ripresenta sempre, cambiando soltanto di forma. “Amo scrivere storie” dice di sé. “Mi piace l’invenzione e la finzione. Adoro la magia, i folletti e gli elfi, ma la cosa che prediligo è cercare le storie tra gli ultimi. Storie di vita, e regalare loro una dignità nuova e per sempre, raccontandole in un libro.”

L’ultimo suo romanzo, invece, si stacca dai precedenti per molti aspetti. E’ ambientato in buona parte in città, innanzitutto, la città dove va a vivere il giovane protagonista nato in montagna. E poi è dedicato ad una sola età della vita – l’adolescenza – mentre nelle altre opere i personaggi attraversano le diverse fasi dell’esistenza. Ma, soprattutto, vi si parla d’amore. D’amicizia e d’amore. Che è un tema universale, in letteratura, e forse proprio per questo difficilissimo, e Vidotto porta un bel contributo alle storie d’amore raccontate.

Nel suo incontro in sala “Bianchi” a Belluno Vidotto però non parlerà tanto dell’ultimo libro quanto della sua maniera di intendere la montagna e la scrittura, e di quanto sia stata importante la scelta di andare a vivere in montagna. Anzi di come la montagna resti una componente essenziale di ogni suo lavoro, non sfondo più o meno accattivante ma vero e proprio protagonista.

L’ingresso è libero fino all’esaurimento dei posti in sala.

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