Premiazione del concorso d’arte “Per Grazia Ricevuta”: ecco i vincitori (in attesa del premio del pubblico)

Pubblicato da Valentina Ciprian il

Sabato 16 ottobre 2021, giorno in cui ricorre l’anniversario della nascita di Dino Buzzati, si è svolta a Belluno la premiazione dei vincitori del concorso “Per Grazia Ricevuta – Concorso d’arte per esorcizzare un’epidemia”.

Nella magnifica cornice offerta dal Salone Nobile di Palazzo Fulcis, sede del Museo Civico di Belluno, sono stati assegnati i premi alla miglior opera in concorso (premio di 1000 €) e alla miglior opera under 30 (premio di 500 €). La grande partecipazione e l’elevato livello artistico ha convinto gli organizzatori a conferire alcune menzioni speciali per dare un riconoscimento ad altri artisti che si sono distinti con le loro opere.

I componenti della giuria del concorso sono Marco Perale – Assessore alla cultura Comune di Belluno, Tiziana Pagani Cesa – Presidente Fondazione Teatri delle Dolomiti, Carlo Cavalli – Conservatore Musei Civici di Belluno, Valeria Benni – Responsabile organizzativo Oltre le Vette e ideatore del progetto e Flavio Faoro – Settore Cultura Oltre Le Vette.

Il premio del pubblico

Il premio del pubblico (premio di 300 €) , invece, verrà attribuito al termine della mostra in corso a Palazzo Fulcis e aperta fino al 1 novembre 2021. Presso il Lapidarium sono infatti esposte le 58 opere selezionate tra le quasi 300 pervenute da diverse parti del mondo. I visitatori avranno quindi tempo per tutto il mese di ottobre per votare l’opera preferita, utilizzando l’apposita cartolina. L’ingresso alla mostra è gratuito, negli orari di apertura del Museo Civico di Belluno.

I premi della giuria

Ecco, di seguito, i premi stabiliti dalla giuria e consegnati il 16 ottobre 2021.

PRIMO PREMIO:

Autore: Daccò Maria Cristina – Parma

Titolo: Cercate Ogni giorno il volto dei santi

Descrizione fatta dall’autrice:

Le finestre aperte e illuminate sono l’attesa, nella notte delle circostanze. Le mura di casa, gli spazi in cui la pandemia ci ha costretto, confinato, sono stati un luogo straordinario. Famiglie, reti amicali, lo “stare accanto”, nuove presenze, gesti e rapporti ripresi, hanno più volte vinto lo smarrimento e l’insicurezza, virus letali non meno del Covid 19.

San Giuseppe che stende i panni in primo piano si rivolge a noi e ci invita alla “comunione dei santi” l’unica lancia non ancora spuntata del Corona virus.

Cercate Ogni giorno il volto dei santi – Maria Cristina Daccò

Motivazione della giuria:

La Giuria assegna il Primo Premio Per Grazia Ricevuta–Concorso d’arte per esorcizzare un’epidemia a Maria Cristina Daccò per l’opera“Cercate ogni giorno il volto dei santi”, per aver saputo interpretare il tema proposto con grande efficacia comunicativa e con una tecnica raffinata, che delicatamente unisce pittura e collage. È un’immagine corale, nella quale traspare la sensibilità religiosa dell’artista, ma che assume una dimensione universale: le finestre che inquadrano le molte persone confinate in casa ci rammentano l’esperienza di isolamento, di fatica e solitudine che tutti in misura diversa abbiamo sperimentato, ma nello stesso tempo rischiarano una notte che non è più buia, e comunicano un senso di comunità, la consapevolezza di un’appartenenza dalla quale trarre forza e speranza per il superamento delle difficoltà

PRIMO PREMIO UNDER 30:

Autore: Ghigi Arianna – Perugia

Titolo: Semplice Abbraccio:

Descrizione fatta dall’autrice:

Che cos’è un abbraccio! Un contatto di due corpi, un saluto semplice molto spesso sottovalutato e che nel momento in cui viene tolto assume un significato importantissimo. Perché un “semplice abbraccio” genera uno straordinario calore, diventa la spinta a lottare per la propria vita.

Semplice abbraccio – Arianna Ghigi

Motivazione della giuria:

La Giuria assegna il Primo Premio under 30 Per Grazia Ricevuta–Concorso d’arte per esorcizzare un’epidemia a Arianna Ghigi per l’opera“Semplice abbraccio”,particolarmente significativa nel contesto di questo concorso. Oltre alla sensibilità del messaggio che ci ha riportato ai difficili giorni della solitudine nella malattia da Covid, troviamo meritevole il raffinato e particolareggiato disegno dei protagonisti quasi sospesi nel loro gesto di profondo affetto e anche innovativa la tecnica di avvolgere l’anziano nella vera plastica plissettata che ha consentito questo abbraccio, come è accaduto nella realtà. Nei centri per Anziani la solitudine era vissuta come una malattia in più e quando gli operatori sanitari e i medici hanno trovato il modo per riavvicinare le persone in sicurezza in un abbraccio è sembrato un miracolo. Questa composizione di Arianna Ghigi è un immagine che resterà indelebile di questo difficile periodo di pandemia.

MENZIONI SPECIALI:

  1. Per aver espresso con l’ironia e il sorriso il superamento della paura.

Autore: Maglione Massimo – Campobasso

Titolo: Vai Via!

Descrizione fatta dall’autore:

Il mio lavoro s’intitola Vai Via!. E’ un “omino” timoroso e impaurito intento e accorto ad allontanare da sé il virus. A proteggerlo è la madonna che ho voluto riprodurre in un quadretto appeso alla parete di casa.

Vai via! – Massimo Maglione

Motivazione della giuria:

La Giuria segnala l’opera“Vai Via”di Maglione Massimo. L’ex voto riprende sapientemente la lezione dei “Miracoli” di Buzzati raccontando con garbo ed eleganza l’isolamento imposto dal lockdown e la fatica di chi si è impegnato a respingere il virus, che anche visivamente è tenuto fuori dalla cornice stessa della tavola dipinta, abbinando pittura e tridimensionalità

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  1. Per la migliore reinterpretazione dello spirito buzzatiano.

Autore: De Pellegrini Chiara – Belluno

Titolo: Miracolo in Via Agosti.

Descrizione fatta dall’autrice:

Vedana Celestino, di anni 92, uomo mite ma di memoria zoppicante, sentendosi prigioniero in casa durante la pandemia, si allontanava da solo e senza alcuno strumento di protezione. Le ore passavano ed i parenti disperavano di poterlo ritrovare, invocavano allora la Santa ed ella interveniva inviando un angelo sotto forma di gatto striato che, facendosi seguire, riconduceva a casa lo smemorato.

Miracolo in via Agosti – Chiara Pellegrini

Motivazione della giuria:

La Giuria segnala l’opera“Miracolo in Via Agosti” di Chiara Pellegrini. Il lavoro dell’artista attinge con grazia, leggerezza ed ironia alla lezione dei “Miracoli di Val Morel” di Dino Buzzati, replicandone l’atmosfera incantata ma riproponendoli attraverso una chiave familiare che ne attenua l’inquietudine, approdando ad un’atmosfera onirica di grande serenità

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  1. Per il talento e l’interpretazione del tema del più giovane partecipante al concorso.

Autore: D’Incà Giovanni – Belluno

Titolo: La liberazione.

La liberazione – Giovanni D’Incà

Descrizione fatta dall’autore:

Mi chiamo Giovanni, frequento la seconda media presso l’istituto “Vittorio Zanon” di Castion, la mia più grande passione è il disegno, cosa che ho sempre praticato sin da piccolo in maniera autonoma ed ho poi perfezionato frequentando i corsi dal maestro Roberto Bianchi.

Il disegno rappresenta la “Fenice”, simbolo dell’umanità che si libera dalla mascherina, emblema delle restrizioni, bruciandola con l’energia sprigionata.

La “Fenice” arpiona con i propri artigli il covid per distruggerlo, attorno a lei anche le varianti bruciano.

Motivazione della giuria:

La Giuria segnala l’opera“La liberazione”di Giovanni D’Incà, l’artista più giovane che ha partecipato al concorso. Con il mezzo semplice ma perfettamente padroneggiato della matita colorata ha evocato tutta l’energia e il desiderio di reagire, di risollevarsi e ricominciare che ci dobbiamo aspettare dalle nuove generazioni: una Fenice, che ha l’aspetto altero e terribile di un’aquila, risorge riducendo in cenere le odiate mascherine e distruggendo il virus in tutte le sue varianti. Un auspicio di vittoria e di rinascita per tutta l’umanità.

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  1. Per la raffinatezza, l’eleganza e la tecnica espressa.

Autore: Godlewska Anna – Polonia

Titolo: Abbiate sempre carità. San Giovanni di Dio – patrono celeste degli ospedali e dei malati.

Descrizione fatta dall’autore:

In questo momento storico diviene ancora più fondamentale ricordare il valore primario della cura e dell’assistenza, in un frangente dove la fragilità è parte integrante della quotidianità di ognuno.

La mia tavoletta votiva è ricoperta da un ramo di melograno con frutti maturi, in cui è nascosto un medaglione con l’immagine di San Giovanni di Dio.

L’albero di melograno è un simbolo di vita, salute e longevità, già celebrato nei papiri egizi.

Il Frutto del melograno è un attributo di San Giovanni di Dio, il santo patrono degli ospedali e di quanti operano per restituire la salute agli infermi.

Il mio ex-voto è quindi un segno di ringraziamento ai medici, infermieri e a tutti coloro che ci assistono nella pandemia.

Abbiate sempre carità. San Giovanni di Dio – Anna Godlewska

Motivazione della giuria

La giuria segnala l’opera“Abbiate sempre carità”di Anna Godlewska per la notevole forza espressiva dell’insieme, frutto di una tecnica raffinata che interpreta antiche tradizioni artistiche nell’uso del metallo lavorato a freddo per la realizzazione di un bassorilievo di pregevole fattura e di grande armonia compositiva. Il messaggio che accompagna il lavoro costituisce un condivisibile richiamo alla prova sociale ed etica imposta dalla pandemia

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  1. Per l’intensità espressiva, la tecnica realizzativa e il particolare uso dei materiali.

Autore: Donato SavinCogne, Valle D’Aosta

Titolo: Rinascita… Per Aspera ad Astra.

Descrizione fatta dall’autore:

Dopo una vita vissuta nella natura, l’artista interpreta la “Pandemia”, come un monito inviato proprio dalla natura. Da questa interpretazione nasce questo ex voto simbolico: un ramo che germoglia da una terra dura e aspra, sul quale sbocciano delle foglie a forma di cuore, scure in ricordo dei nostri cari che stanno salendo alle stelle in cielo.

La scultura è stata realizzata con una tavoletta di legno di larice antico, nella quale è stata inserita una lastra in ferro corten sagomata, dalla quale spunta un nuovo ramo, realizzato in acciaio inox, simbolo di luce e di rinascita, sul quale sono inserite foglie a forma di cuore realizzate in pietra di magnetite della Miniera di Cogne, simbolo del dolore trascorso.

Rinascita… Per Aspera ad Astra – Donato Savin

Motivazione della giuria

La Giuria segnala l’opera “Rinascita…..per aspera ad astra” di Donato Savin, per la componente scultorea molto forte e significativa .Una speranza racchiusa in una scultura che ha commosso i nostri cuori. Questo germoglio di acciaio inossidabile che buca l’acciaio Corten per far uscire con la forza della natura e della vita con un raggio di luce (acciaio inossidabile) che si sviluppa in cuori di Magnetite è un messaggio di speranza per il futuro. Particolarmente lodevole oltre all’idea è la tecnica scultorea e l’abilità del saper unire materiali cosi diversi in un insieme tanto armonioso, abilmente modellati e scolpiti, per dar forma ad un’opera di forte impatto emozionale.

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  1. Per aver reinterpretato con grande forza ed espressività temi votivi che si ricollegano alla antichità classica e alle religioni più antiche creando un collegamento spazio temporale tra passato e presente e tra le nostre regioni alpine e i paesi del mediterraneo.

Autore: Leto Filippo – Palermo

Titolo: “Fratelli d’Italia”, Fede, Speranza e carità.

Descrizione fatta dall’autore:

L’Italia al centro, stremata, alza gli occhi al cielo in segno di Fede e di ringraziamento messa a nudo in tutta la sua meravigliosa fragilità viene aiutata e sostenuta da due figure maschili la Speranza e la Carità (i fratelli d’Italia); questi ultimi prendono forma dai suoi cappelli poiché sono parti stesse dell’anima della donna, ora madre, ora sorella. I corpi si fondono in un vorticoso intreccio di gesti e di sinuose passionali radici. Le mani cercano altre mani, gli sguardi concentrati alimentano sentimenti di lotta e di rinascita in basso le radici morbidamente prendono le sembianze di un grande drappo stretto dalle figure che con esso si fondono. Il tricolore li avvolge e li tiene uniti e forti. Il tricolore diviene allegoria rinascendo a nuova forma dai corpi nudi della italica rinascita il morbo è vinto il ritorno della vita avanza.

“Fratelli d’Italia”, Fede, Speranza e carità – Filippo Leto

La Giuria segnala l’opera “Fratelli d’Italia, Fede, Speranza e Carità”di Filippo Leto per aver saputo reinterpretare con grande forza ed espressività temi votivi che si ricollegano alla antichità classica e alle religioni più antiche creando un collegamento spaziotemporale tra passato e presente e tra le nostre regioni alpine e i paesi del mediterraneo. La notevole abilità tecnica di modellazione della terracotta sottolinea in morbidi intrecci e connessioni la speranza in un futuro di rinascita

Categorie: OLV 2021