Gli ultimi giorni dell’umanità

Pubblicato da Valentina Ciprian il

Gli ultimi giorni dell’umanità stanno al centro dell’opera di Karl Kraus, come il Minotauro nel labirinto. E da qui parte la scommessa di fare una spettacolo teatrale tratto quest’opera per la regia di Claudio Michelazzi con Luca Vassos.
Nel centenario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, Oltre le vette presenta uno spettacolo che celebra questo ben mesto anniversario cogliendo un punto di vista diverso dall’ufficialità, rendendo  quell’irrappresentabile evento che fu la prima guerra mondiale attraverso l’intreccio allucinatorio di voci, dal «quotidiano, ineludibile, orrendo grido: Edizione straordinaria!» alle chiacchiere dei capannelli, dalle dichiarazioni tronfie e ignare dei potenti ai ‘pezzi di colore’ della stampa, sino all’inarticolato lamento delle vittime. Kraus aveva già visto tutte le atrocità della guerra nella affabile vita viennese dei primi anni del Novecento, così nella prima guerra mondiale vide con perfetta chiarezza non solo il nazismo (che qui appare mirabilmente descritto prima ancora che il nome esistesse), ma gli anni in cui viviamo: l’età del massacro. Perciò a noi, come ai lettori di allora, si rivolgono le parole con cui Kraus introduceva gli Ultimi giorni: «I frequentatori dei teatri di questo mondo non saprebbero reggervi. Perché è sangue del loro sangue e sostanza della sostanza di quegli anni irreali, inconcepibili, irraggiungibili da qualsiasi vigile intelletto, inaccessibili a qualsiasi ricordo e conservati soltanto in un sogno cruento, di quegli anni in cui personaggi da operetta recitarono la tragedia dell’umanità». Karl Kraus (1874-1936) scrisse la maggior parte del testo di Gli ultimi giorni dell’umanità durante la prima guerra mondiale e continuò a lavorarci fino al 1922, quando ne apparve l’edizione definitiva.

Tutte esaurite le prenotazioni dei due spettacoli che si terranno alle 17 e alle 19 al Rifugio Antiaereo di Lambioi.