Nel regno dei fiumi puliti

Pubblicato da Valentina Ciprian il

Domenica 13 ottobre, ore 18 > Valle Imperina

Incontro con Valerio Gardoni: immagini di viaggi intorno al mondo, con sottofondo musicale e commento dell’autore. Alle 15.30 visita guidata al Centro minerario di Valle Imperina e dei forni fusori. In collaborazione con Libreria Diffusa e Comune di Rivamonte Agordino.

Un racconto per immagini con la canoa alla scoperta del mondo

Il viaggio corre sulla linea del sogno, negli spazi immaginari della fantasia. Giro del mondo in canoa e montagna, emozioni attraverso i 5 continenti, luoghi bellissimi, affascinanti ai quattro angoli della terra ricchi di umanità e storia. L’acqua è via che scorre nelle vene del mondo, l’acqua “non è solo patrimonio dell’umanità, ma patrimonio della vita”, diritto di tutti gli abitanti della terra!
“Dalla Bassa ai confini del mondo”, forse sarebbe più indicato il titolo, rimane comunque nello spirito e nell’anima di chi parte verso orizzonti ignoti tenendo in tasca un pugno della sua terra. Dalle rive del fiume Oglio parte il giro del mondo per farne ritorno dopo aver toccato i quattro angoli della terra, con la delicatezza del sogno. Esiste una sottile ma ben marcata differenza tra compiere un’impresa e vivere un sogno, anche se per vocazione un’impresa è la realizzazione d’un sogno, dentro l’animo del sognatore c’è qualcosa di più: c’è la materia di cui son fatti certi sogni. La materia dei sogni è l’intimo e forte legame tra l’avventura e il modo di esistere, tra la fatica atletica e la lentezza degli orizzonti, tra la corsa verso la meta e lo spazio immateriale della solitudine; un viaggio quasi iniziatico intorno alla scoperta e comprensione del proprio principio vitale.
Scivolano lontano la mia canoa e miei passi dagli stereotipi moderni dell’avventura consumata come in un fast food, sono un dinamismo ridotto ad un universo fatto di curiosità, di scoperta che si riconosce nello spirito primitivo e puro del viaggiatore, che si muove verso territori sconosciuti geografici o mentali, alla ricerca della diversità, per comprendere i paesaggi naturali e umani come strumento di crescita interiore.
I viaggi nel tempo e nello spazio nei quattro angoli del mondo sono divenuti percorsi di ricerca, la fotografia è un mezzo per cogliere ciò che non si vede. Un bisogno per guardare oltre, per cercare dentro e dietro la realtà la misteriosa essenza della vita, un desiderio per far emergere la dignità dei popoli attraverso immagini e racconti. Così a volte girovagando per i 5 continenti mi è capitato di fermarmi, appoggiare a terra lo zaino e il kayak ai piedi delle montagne più alte del mondo o all’uscita da canyon di torrenti impetuosi e sono stato ad osservare: la vita, molte volte dura, la quotidianità della gente, la gente delle montagne e delle grandi pianure, con i suoi colori, odori, gestualità, sorrisi e pianti; sapendo sorridere e piangere con loro.
Un elogio alla lentezza, con la caparbia consapevolezza delle incognite, della fatica fisica, perché nel legame tra l’adrenalina di un’avventura e il ritmo dell’esistenza c’è il desiderio di vivere, amare e coltivare il realizzarsi d’un sogno, poi tutto il resto è disagio, rischio, fatica, freddo e umidità che si sopporta solo ricalibrando il rapporto col tempo dell’orologio interiore e con quella solitudine che rende più limpida la coscienza.
Poi rimangono le impronte lasciate dalle emozioni d’un tramonto, la sensazione delle stelle, il risveglio dell’aurora, le carezze del vento e lo scorrere della pioggia sul viso; nella solitudine struggente e introspettiva c’è l’ansia dell’avventura, la dolcezza d’un incontro, l’abbandono nella provvidenza, la poesia della natura… C’è il vero sapore della libertà.

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Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato

È nato nel 1958 a Orzinuovi, nella Bassa Bresciana, e oggi vive in un cascinale nascosto fra gli alberi in riva al fiume, ai piedi del seicentesco borgo di Monticelli D’Oglio (BS).
Ha mosso i suoi primi passi verso la natura attraverso lo scoutismo. A 15 anni ha incontrato il suo grande amore: la canoa, o meglio il kayak, facendo la prima discesa del fiume Oglio. Da allora moltissima acqua è passata sotto il suo kayak. Dal fiume di casa ai fiumi del mondo, affrontando vie d’acqua difficili e turbolente, fiumi che prima erano ritenuti impossibili: può vantare parecchie prime discese assolute di corsi d’acqua veramente selvaggi, incastonati in impervi scenari. Ha partecipato a moltissime spedizioni esplorative internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti.
Guida fluviale, istruttore e formatore, alpinista, scialpinista.
Vanta salite a diverse cime europee, sulle Ande, in Himalaya. Viaggia scegliendo mezzi a volte faticosi, a piedi, in bicicletta, in canoa, nel pieno rispetto del mondo che lo circonda. Una vita avventurosa, impegnativa, a volte rischiosa, ma anche un ritorno vero e semplice alla natura, la ricerca di un rapporto umano più ampio e più profondo con chi è attorno a noi. Ha praticato speleologia, paracadutismo e lunghi cammini sulle tracce degli antichi pellegrini.
Da diversi anni svolge attività di volontariato e collabora con diversi enti e associazioni.
Dal 1991 al 1998 è Membro del Consiglio Direttivo di Mountain Wilderness, associazione ambientalista a tutela dell’ambiente montano.
Nell’estate del 2005 con questa associazione partecipa al progetto “Environment Friendly
Mountaineering” in Afghanistan, coordinato dal prof. Carlo Alberto Pinelli, per fornire a un gruppo di giovani una prospettiva di lavoro sulle montagne in tempo di pace.
Con l’Operazione Mato Grosso, associazione che opera fra i poveri dell’America Latina, nel 2000 è volontario per 6 mesi in Perù e in Ecuador per dare una possibilità di lavoro ad un gruppo di giovani, formandoli come guide di alta montagna.
Collabora e sostiene i progetti di AAZ Zanskar (associazione che opera nello Zanskar, Tibet), Sikat (volontari amici delle Filippine), Emergency, per cui ha raccolto fondi attraverso le sue conferenze per sostenere la corsia pediatrica dell’ospedale di Kabul.
I viaggi nel tempo e nello spazio nei quattro angoli del mondo sono divenuti percorsi di ricerca, la fotografia il mezzo per cogliere ciò che non si vede: una necessità di guardare oltre, per cercare dentro e dietro la realtà la misteriosa essenza della vita, un desiderio di far emergere la dignità dei popoli attraverso immagini e racconti. Le sue immagini hanno illustrato riviste e libri, sono state proposte in numerose mostre, proiezioni e conferenze.
Da diversi anni si occupa di progetti culturali e di valorizzazione della natura e del territorio, collaborando con istituzioni ed enti locali, associazioni, fondazioni ed istituti scolastici.
Dal 2001 collabora stabilmente al portale di informazione e cultura Popolis e dal 2003 all’omonima rivista bimestrale; svolge altre collaborazioni con riviste, periodici e portali.
Dal 2003 al 2009 ha lavorato per la Fondazione Pianura Bresciana, ricercando e fornendo i materiali per l’allestimento del Museo per la Valorizzazione Rurale e del Gioco Storico, di prossima apertura (novembre 2009) nel palazzo Cigola Martinoni a Cigole (BS).
Guida fluviale, istruttore e formatore F.I.C.T. (Federazione Italiana Canoa Turistica)