Correte! Longarone non c’è più!

Pubblicato da Valentina Ciprian il

Mercoledì 9 ottobre, ore 17 e ore 19 > Rifugio antiaereo di Lambioi (via Alzaia)

Nel giorno del 50° anniversario della tragedia del Vajont, reading sulla figura dei soccorritori.
Di e con Susanna Cro, musiche di Diego De Pasqual.

Solo su prenotazione: POSTI ESAURITI.

Il reading (lettura-spettacolo) viaggia attraverso l’esperienza dei soccorritori che partirono per il Vajont, pionieri in una landa di desolazione al di là del mondo, e abbraccia il loro sentire, la loro sfida interiore di fronte alla distruzione e alla morte, toccata con le dita delle loro mani, odorata tra il fango, ascoltata nel silenzio assordante e nei muti lamenti, vista con occhi increduli e paralizzati da immagini “oltreumane”.
Dosi massicce e ripetute di situazioni ed emozioni stranianti: come può l’animo umano con-tenere ciò? […”Come potevo fare io, così piccolo, di fronte a questa immane sciagura? ”]

Cosa accade nell’essere Oltre? Oltre il noto, oltre ogni immaginazione, oltre ogni descrizione…Improvvisamente, tolti i gradi, le medaglie e i titoli di ognuno, ci si ritrova come naufraghi in uno stesso mare, a nuotare per salvare e per salvarsi. Un mare di detriti, fango, dolore ed egoismo umano che fa nascere, di risposta, una solidarietà arcaica, primordiale, basata sulla dignità dell’uomo e sul senso di inter-connessione degli esseri viventi.

Esistenze e luoghi spezzati a cui donare un ancestrale rispetto.

Superare e trascendere se stessi con il coraggio e con l’anima.

Un abbraccio sacro tra vivi e morti.

Un abbraccio caldo tra vivi e vivi.

In “ Correte! Longarone non c’è più!” ciò che accadde il 9 ottobre del 1963 viene visto e vissuto dalla parte dei soccorritori. Lo scritto è stato ispirato soprattutto dalle testimonianze dirette raccolte in testi, archivi ed interviste e la drammaturgia attraversa, in un intreccio di narrazione, poesia e musica, le prime notizie di ciò che avvenne e la partenza dei soccorsi, lo scenario ambientale ed emotivo che si impose a coloro che, per primi, sbarcarono in quell’indescrivibile paesaggio lunare, crudo e crudele, la Natura sovrastante l’uomo, il contatto continuo e assiduo con la morte, fenomeno spesso rimosso e allontanato nelle nostre esistenze, che può comunque incredibilmente essere portatore di germi di vita, rinascita, di una solidarietà e di una compassione che cambia l’essere.

Accanto a ciò che fu, sensazioni, domande e meditazioni veicolate da voce e musica alla ricerca della non-retorica e di una memoria che possa essere un testimone-guida dentro ognuno di noi.