Le stèle del valdostano Donato Savin a Belluno

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La corte di Palazzo Fulcis, nuovo prestigioso contenitore culturale di Belluno, ospiterà dal 5 ottobre al 3 novembre nell’ambito della rassegna Oltre le vette – Metafore, uomini, luoghi della montagna, la mostra Stèle, dello scultore di Cogne (Ao) Donato Savin.
La mostra, curata da Aldo Audisio e Daria Jorioz, presenterà al pubblico del Veneto e del Friuli queste opere sorprendenti, interpretazioni straordinarie del legame tra la figura umana e la natura in uno dei suoi elementi più forti. Sono infatti le pietre della Valle d’Aosta, luogo di vita e di lavoro di Savin, a trasformasi, con pochi sapienti e mirati interventi, in figure femminili eteree e sognanti, evocando luoghi lontani, atmosfere sospese, costumi esotici, abiti sontuosi. Svelando – togliendo il velo – a quanto abbiamo spesso sotto gli occhi in una passeggiata in montagna, circondati da pietre, legni, piante, e non ne cogliamo la nascosta bellezza, il legame con le nostre profonde forme del sublime. E rivelando – frapponendo di nuovo un velo – fra quanto ci ha fatto intuire, proponendoci l’oggetto della sua visione, e le vite, i volti, i mondi che queste pietre ci suggeriscono. 
Richiede tempi adeguati, la visita di questa mostra: il tempo di una prima visione, leggera, carica di stupore per come l’artista ha saputo cogliere le forme, le posture, le assonanze con l’umano di un mondo minerale e lontano.  E poi – e qui davvero vi sarà per ognuno una sorpresa – il tempo del dialogo con la figura propostaci da Savin e la propria coscienza, i propri personaggi letterari, cinematografici, o semplicemente, onirici. E per ogni visitatore, quindi, ogni visita sarà diversa, ogni opera trasmetterà impulsi originali e profondi, tanto da rendere la visita davvero indimenticabile.      
Donato Savin, che di mestiere fa la guardia forestale, ha ormai realizzato un percorso artistico di importante spessore, dimostrando, anche in questa esposizione, una profonda conoscenza e abitudine di vita con i materiali oggetto delle sue opere. I licheni, le venature, le fessure, le scheggiature, gli spigoli vivi e taglienti dello gneiss e del granito: tutte spontanee manifestazioni naturali che diventano strumenti e attrezzi emotivi sotto le mani dell’artista, con un effetto – lo dicevamo all’inizio – davvero sorprendente.

La mostra sarà visitabile dal martedì alla domenica (giovedì pomeriggio chiuso) a Palazzo Fulcis a Belluno, sede anche della mostra Le stagioni di Buzzati, con opere (anche inedite) di Dino Buzzati. (per informazioni tel. n. 0437 956305).  L’ingresso è libero.

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